Neos e il questionario per hostess e steward: «Ha tatuaggi vistosi o figli?». È polemica

di Giampiero Rossi

Il modulo di preselezione online della compagnia aerea Neos colloca la domanda sulla prole in mezzo a quelle su dettagli che creano ostacoli. I sindacati: discrimina chi ha famiglia. La replica: semplici dati

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Avere tatuaggi vistosi, non saper nuotare bene o avere una vista limitata possono essere motivi per non essere assunti come hostess o steward da una compagnia aerea. Ma avere figli? Anche essere madre o padre può essere un impedimento a diventare assistente di volo? L’interrogativo sta serpeggiando da qualche giorno tra lavoratori e sindacalisti del trasporto aereo, innescato da un questionario pubblicato sul sito web della compagnia Neos Air, che fa base a Somma Lombardo, in occasione della campagna di reclutamento aperta in queste settimane. In fondo al formulario compare un’ultima sequenza in cui viene richiesto di barrare le caselle «sì» o «no» alla presenza di «lenti a contatto», «occhiali», «capacità natatoria», «figli», «tattoo o piercing». A colpire è la collocazione della domanda sull’esistenza di eventuale prole in mezzo a quelle relative a dettagli che, oggettivamente, potrebbero rappresentare un discrimine per quel tipo di lavoro. Quindi alcune donne che hanno partecipato alle selezioni si chiedono: «Vale lo stesso per chi è genitore»? E i sindacati rilanciano la domanda e i sospetti.

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Il questionario della Neos

«Ci auguriamo che tale richiesta, che appare comunque evidentemente non rilevante ai fini del percorso selettivo, non venga in alcun modo utilizzata quale elemento discriminatorio attraverso il quale poter escludere i candidati — osserva Alfredo Rosalba, segretario regionale Fit Cisl —. Le politiche del lavoro devono essere inclusive e mai, per nessun motivo, possano tendere a limitare il diritto inalienabile alla famiglia, arrivando eventualmente a ritenere la presenza di figli elemento ostativo all’ottenimento di un posto di lavoro». E Luca Stanzione, segretario della Filt Cgil lombarda, accenna le diverse norme che potrebbero risultare violate «dalla Costituzione in giù» e va oltre: «Agiremo nelle sedi legali opportune e chiederemo intervento alla consigliera regionale per le pari opportunità, perché è evidente che l’azienda richieda informazioni che attengono alla sfera privata delle persone». E aggiunge: «Quella domanda, in quel contesto, senza altra precisazione, lascia intendere che l’azienda si tiene il potere di scegliere anche sulla base di quell’informazione. Tra l’altro noto che le risposte, in origine, sono già barrate sul “no”. E non c’è bisogno di fare dietrologia per constatare che le donne siano spesso discriminate sul lavoro, in termini di salario e anche in termini di occupabilità, come lascia temere questo caso».

Anche l’Ugl valuterà l’eventualità di un’iniziativa legale: «Abbiamo sempre stigmatizzato le aziende che hanno richiesto informazioni di quel tipo nel curriculum — spiega Riccardo Nucci, responsabile del Dipartimento assistenti di volo del sindacato di destra — e in questo caso quella domanda in quel contesto autorizza più di un sospetto». Non è univoca, invece la posizione della UilTrasporti: «La collocazione può disorientare — dice Marco Lupi delegato sindacato nazionale — ma se non si tratta di un motivo discriminante, può essere semplicemente un’informazione utile per l’azienda proprio per gestire meglio la presenza di mamme e quindi dei congedi parentali». Viceversa non è affatto indulgente il commento di Fabrizio Mazza, del Dipartimento nazionale UilTraporti. «Abbiamo pregressi contenziosi legali con quell’azienda sia per comportamento antisindacale sia per l’esenzione delle neomamme dal volo notturno — premette — e anche per questo non mi stupirei se si trattasse di una modalità per scegliere. E di sicuro la collocazione di quella domanda nel questionario richiede come minimo un chiarimento».

E qual è l’interpretazione autentica della Neos? Non c’è alcun intento discriminatorio —fa sapere l’azienda — come dimostrerebbe un organico che comprende almeno una cinquantina di mamme, anche con due o tre figli. Ma perché la domanda sulla prole è inserita tra quelle sul nuoto, sulla vista e sui tatuaggi? Si è sempre fatto così per una semplice ragione di funzionalità e velocità nell’elaborazione delle risposte, è la spiegazione offerta dalla Neos. Con una precisazione ulteriore: se davvero può suscitare tanto fastidio e certi dubbi, allora si potrebbe provvedere a spostarla in un altro punto del questionario.

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1 aprile 2022 (modifica il 1 aprile 2022 | 10:32)